martedì 22 novembre 2011

Portadocumenti in tetrapack II


Oggi è il 22 di novembre e più di qualcuno avrà ricordato in che settimana ci troviamo:


Mentre l'iniziativa di Lineecurve continua, io mi trovo quasi costretta a riproporre un oggetto già postato. Sì, perchè, se l'economicità del riciclo non è messa in discussione, altrettanto non si può dire della sua durevolezza. Guardate cosa hanno fatto otto mesi di utilizzo al portadocumenti in tetrapack:


Ricordate com'era?


Insomma, era giunta l'ora di farne un altro, ovviamente a costo zero.
Altro cartone del latte, un elastico recuperato da un mazzo di asparagi, un po' di colla istantanea. 
Per il procedimento vi rinvio al precedente post.



L'unica differenza riguarda la chiusura. Qui ho inserito l'elastico prima di sigillare le due parti che formeranno i due scompartimenti. E' più semplice di quanto sembri!
Buon riciclo!


giovedì 10 novembre 2011

In occasione della SERR: barattoli alluminio diventano vasi.

In occasione della SERR, Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 19 a 27 novembre, Lineecurve lancia una sfida:

RIDUCIAMO?  RICICLIAMO?  RIUTILIZZIAMO?


Un'iniziativa da premiare, tanto quella "ufficiale" europea, quanto quella "ufficiosa" di una blogger, che parte dall'esigenza di diffondere una certa cultura, particolarmente attenta a cosa compra, cosa e come consuma, e, soprattutto, come smaltisce i rifiuti. 
E' un dato certo che produciamo più rifiuti di quelli che riusciamo a smaltire. Per non esserne prima o poi sommersi, mi sembra importante che siamo noi -i comuni cittadini, abitanti di questo pianeta- i primi ad adottare un contegno diverso e più sensibile su questo tema, e non nasconderci dietro "le istituzioni" troppo spesso lente e inefficenti.
Quando facciamo la spesa al supermercato, è solo un esempio, possiamo scegliere un prodotto con poco imballaggio o comprare confezioni più grandi, formato famiglia, dove certamente il prezzo per quantità di prodotto scende (realizzando quindi un risparmio economico) e la quantità di imballaggio diminuisce.
Al momento di sbarazzarsi di un imballaggio, in cambio, cercate di immaginare se quell'oggetto può trasformarsi, con un po' di creatività, in qualcosa di diverso e altrettanto utile, magari addirittura in qualcosa di bello. Se la creatività non vi assiste, invece, potete sempre farvi un giro virtuale sul web e cercare spunti, vi stupirete a scoprire le infinite vite dei vostri rifiuti!  

Così introduco il prossimo oggetto, salvato dalla pattumiera e restituito a nuova vita! Una concreta dimostrazione di come si possa produrre qualcosa di originale utilizzando solo riufiuti.




Occorrente:
barattoli di alluminio (vuoti e puliti)
capsule di caffè
colla istantanea


Per prima cosa bisogna pulire i barattoli, cercando di togliere tutti i residui di carta e colla. Poi preparare le capsule, calcolare quante ne occorreranno in base alla misura del barattolo e schiacciarle per bene, poi arrotondarle leggermente per farle aderire perfettamente al barattolo. Incollarle nella combinazione scelta ed ecco fatto.



Ora non resta che trapiantare le vostre piantine. Nel mio caso si trattava di piantine grasse perciò ho pensato che non ci fosse di forare il fondo per far drenare l'acqua in eccesso, farò attenzione a metterne pochissima. In caso contrario praticate 3 o 4 fori sul fondo con un chiodo abbastanza grande e un martello. 

Un grazie speciale va a Miriam per avermi regalato queste bellissime capsule! 

mercoledì 2 novembre 2011

Torta di carote e mandorle


 

Comprare per caso 2 libri di narrativa vagando in aeroporto e ricevere con sorpresa (quasi) in omaggio un libro di cucina, non ha prezzo. "Momenti di trascurabile felicità" come direbbe Francesco Piccolo. Basta dire che 2 ore di aereo sono letteralmente "volate"!!! Non ho tardato molto nemmeno nel scegliere la ricetta -rigorosamente un dolce- da provare per prima: la torta di carote e mandorle. 
Informazioni sul libro: "I love cooking", Edizioni Gribaudo.




  
Ingredienti:                                        
300 gr carote
100 gr mandorle spellate
220 gr zucchero 
5 uova
la scorza e il succo di un limone
cannella in polvere
1 bicchierino di rum
2 cucchiai di fecola di patate
zucchero a velo per guarnire


 

Per prima cosa pelare e grattare le carote, tritare finemente le mandorle e setacciare la fecola. Battere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. 


Unire al composto le carote, le mandorle, la scorza e il succo del limone, cannella a piacere, il rum e la fecola. Amalgamare bene il tutto. A parte montare a neve gli albumi aggiungendo un pizzico di zucchero. 


Amalgamare al composto facendo molta attenzione a non smontare le chiare, mescolando dal basso verso l'alto. Versare in una teglia dal diametro di 24 cm, imburrata e infarinata oppure rivestita con carta da forno.


Infornare a 180 gradi (preriscaldato) per circa 1 ora. Quando si sarà raffreddata cospargere di zucchero a velo. 


Il risultato è un dolce leggero, soffice, adatto per la colazione. Da evitare se coloro che dovranno mangiarlo non possono vivere senza cioccolato: sarà un sicuro fallimento (esperienza personalissima!).